09/10/2022 LONGARONE – Un migliaio di persone stamattina al cimitero monumentale delle vittime del Vajont a 59 anni dal disastro che cancellò Longarone e distrusse Erto e Casso.”Un luogo che parla e comunica” ha detto il vescovo Marangoni all’omelia del rito religioso celebrato di fronte alle più alte cariche istituzionali. || Un migliaio di persone, in testa le associazioni di volontariato con i loro vessilli, i gonfaloni dei comuni della provincia di Belluno e delle città che hanno stretto un forte legame con Longarone, come Bagni di Lucca, città che accolse i bambini sopravvissuti alla tragedia del Vajont. Silenzio e commozione stamattina davanti all’altare del cimitero monumentale delle vittime del Vajont per la commemorazione religiosa del 59° anniversario del disastro che cambiò il volto a un’intera comunità.Il vescovo Renato Marangoni dal luogo che parla profondamente di una travagliata memoria, di dolore e di affetti, offre molteplici spunti di riflessione suggeriti dalle sacre letture e dal Vangelo. Il raccoglimento, la preghiera innalzata alla vita per guarire da quell’intenso male che ha lacerato intere popolazioni, il ricordo dei superstiti.La vita sia bene di tutti in giustizia e verità – ha detto il vescovo – perchè occorre il coraggio di tornare e di dire grazie con la coerenza dei fatti, per superare le situazioni difficili, per fuggire dalla tentazione di chiudersi e di incatenarsi. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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