09/10/2022 LONGARONE – A precedere il rito religioso la cerimonia civile che è momento altrettanto denso di emozioni, di riflessioni per conoscere e comprendere cosa fu quella tragedia che è parte di noi. “Un eccidio consumato per un puro egoismo umano teso al mero profitto” ha detto il sindaco di Longarone, Roberto Padrin. || E’ un intervento che ricorda il Vajont, passato, presente e futuro, strettamente legato allo scenario di questi tempi, dopo la pandemia e i venti di tempesta alimentati dalla guerra e dalle strategie energetiche. Il primo cittadino di Longarone commemora la tragedia e parla dei passi compiuti per la rinascita di una comunità. Ringrazia per il prezioso sostegno i volontari ai quali nel 60° sarà riservato un tributo speciale e con affetto guarda i superstiti che hanno vissuto con l’acre odore della morte di 1.910 innocenti, familiari e amici, molti dispersi e molti non riconosciuti. E’ un mesto pellegrinaggio di dolore e di commozione. La stessa commozione del sindaco di Vajont, Virgilio Balzan: “Il ricordo è il dolore che ha segnato le nostre vite, – ha detto – fui travolto dall’onda e catapultato nel 10 ottobre, bianco e silenzioso”. La solida memoria condivisa, l’appello a cambiare rotta per evitare disastri continui con il ministro D’Incà che nel cimitero monumentale di Fortogna porta il saluto del capo del Governo, Mario Draghi.L’Europa, attraverso la presidente del Parlamento Europeo, ha già annunciato la sua presenza nel 2023 per mantenere l’impegno del compianto David Sassoli. – Intervistati FEDERICO D’INCA’ (MINISTRO RAPPORTI CON IL PARLAMENTO), MARIANO SAVASTANO (PREFETTO DI BELLUNO), ROBERTO PADRIN (SINDACO DI LONGARONE) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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