05/10/2022 MESTRE – A Venezia e Mestre lavorare in autobus e vaporetti è diventato pericoloso. I sindacati denunciano le aggressioni al personale dell’ultimo periodo e la carenza di organico a bordo dei mezzi come nelle biglietterie. || Affrontare un turno di lavoro a Mestre con la paura di essere aggrediti. Venerdì lo sciopero regionale di un’ora, proclamato da Cgil, Cisl e Uil per ricordare lo studente che ha perso la vita in un’azienda di Noventa di Piave e chiedere sicurezza sul lavoro, si tingerà anche di un significato particolare per gli addetti al trasporto pubblico.E secondo i sindacati la situazione non migliora quando dal tram o dall’autobus ci si trasferisce in vaporetto.La sicurezza sui mezzi non è l’unico problema del trasporto pubblico veneziano. I sindacati denunciano la fatica e lo stress che la carenza di organico provoca in lavoratori cui capita di prolungare i turni,conoscere i propri orari di lavoro il giorno prima, rinunciare a ferie e permessi.Alla biglietteria di Piazzale Cialdini il personale tenta di smaltire la folla che si assiepa all’ingresso.Stamattina alle 10:50 si era già al numero 180 con 63 utenti in coda, 40 minuti dopo siamo a 224 e 84 in coda e spesso chi lavora allo sportello deve poi fronteggiare il malumore di chi ha sopportato una lunghissima attesa. Già il 16 settembre si era svolto uno sciopero di otto ore contro le aggressioni sul posto di lavoro. Dal trasporto pubblico arriva una richiesta precisa: il personale sui mezzi venga riconosciuto come un pubblico ufficiale. – Intervistati MAURO CAVALLARIN (COORDINATORE FIT CISL NAVIGAZIONE), STEFANO GAVAGNIN (DELEGATO SINDACALE CISL) (Servizio di Filippo Fois)
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