03/10/2022 LIDO DI VENEZIA – Trenta familiari di detenuti politici bielorussi, tra cui più di venti bambini e ragazzi, sono ospiti per tre settimane al Lido di Venezia. Un’iniziativa di solidarietà, tra gli altri, della Cisl Veneto per sensibilizzare sui problemi di quel paese. || Il racconto si svolge nella sede regionale della Cisl a Mestre. A parlare è una donna bileorussa il cui marito è stato condannato ad un anno e mezzo di prigione per aver scritto su internet che il presidente del loro paese è un tiranno e un assassino. E’ stato rinchiuso da solo in una cella per mesi, non poteva ricevere pacchi o visite e doveva comprarsi da mangiare con 13 euro al mese. Oggi è in ospedale ma non è facile sapere perché. Margarita e i suoi quattro figli fanno parte del gruppo di una trentina di familiari di prigionieri politici bielorussi, prevalentemente ragazzi e bambini, ospitati per tre settimane con la collaborazione della Cisl Veneto e il sostegno del Comune di Venezia, al centro di soggiorno Morosini del Lido. Una presenza che ha generato la solidarietà dell’intera isola.Lukasenko guida la Bielorussia dal 1994, ha progressivamente accentrato attorno a sé i maggiori poteri statali. I mesi di protesta di centinaia di migliaia di persone che contestavano la validità delle ultime elezioni nel 2020 hanno portato a quasi 10mila arresti, 6 morti, 300 feriti e 76 dispersi. I leader dell’opposizione sono in carcere o in esilio.L’accoglienza delle famiglie al Lidoè stata promossa anche daYuliya Yukhno, per lei è bastato aver distribuito dei braccialetti che chiedevano democrazia per finire in prigione. – Intervistati ANNA DALLA TOR (PRESIDENTE CENTRI SOGGIORNO COMUNE DI VENEZIA), YULIYA YUKHNO (Servizio di Filippo Fois)


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