28/09/2022 ABANO TERME – E’ corsa contro il tempo per identificare l’uomo che avrebbe pugnalato mortalmente Mattia Caruso, nel parcheggio di un locale tra Montegrotto Terme e Torreglia. I carabinieri hanno ascoltato decine di testimoni presenti alla festa di domenica sera. || Continuano senza sosta le indagini del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Padova per assicurare alla giustizia l’uomo che domenica notte ha pugnalato mortalmente Mattia Caruso, il 30enne di Albignasego vendiditore ambulante di dolciumi. Gli investigatori stanno ascoltando le persone presenti quella notte ai Laghi di Sant’Antonio nel territorio tra Montegrotto Terme e Torreglia dove si stava svolgendo una festa. Tra loro ci sarebbe il supertestimone che avrebbe visto allontanarsi in frette un uomo con un cappuccio, presumibilmente la persona con cui il 30enne si è appartato. Al vaglio degli inquirenti anche le telecamere di video sorveglianza del locale. Telecamere che non sono presenti invece nel parcheggio dove c’è stata la lite che ha portato al ferimento mortale. Restano ancora molte zone d’ombre: non è ancora stata trovata l’arma del delitto, un coltello o un pugnale. Se è chiara la dinamica, ricostruita grazie alle testimonianze dei presenti e dalla fidanzata trentenne di Caruso, non è chiaro il rapporto tra aggredito e aggressore. Per far luce su questo si indaga nella vita del giovane da molti defintito un ragazzo tranquillo che amava il suo lavoro, molto conosciuto nelle fiere e nelle sagre di tutta la provincia. Anche i genitori, chiusi nel dolore chiedono verità e giustizia. Sotto la lente degli investigatori anche il rapporto con la fidanzata, testimone chiave, fatto di alti e bassi che durava da un paio d’anni. Resta inoltre da capire il movente dell’omicidio, scartata la pista passionale restano in piedi il regolamento di conti per fatti di soldi o droga. Al momento gli investigatori non escludono nessuna ipotesi. (Servizio di Francesco Rataj)


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