24/09/2022 SPINEA – Femminicidio a Spinea, le urla strazianti di Lilia Patranjel sono state sentite dai vicini di casa, mentre moriva. I carabinieri erano intervenuti, ma non avevano individuato l’appartamento. Più tardi il compagno ha chiamato i carabinieri e ha confessato. || Non era la prima volta che Lilia si rivolgeva alle forze dell’ordine per segnalare il compagno. La 41enne lo aveva già denunciato due volte, due denunce poi ritirate. Liti violente, che la moldava subiva in silenzio, fino a ieri notte quando la situazione è precipitata. A sentire le urla strazianti della donna, brutalmente pugnalata dal compagno, dei vicini di casa. Solo dopo alcune ore l’uomo ha chiamato i militari costittuendosi. La coppia era totalmente sconosciuta ai servizi sociali del Comune. Lilia si era confidata solo con le amiche, solo a loro aveva raccontato i problemi che aveva con il compagno, violento e geloso. Lilia da quell’uomo voleva allontanarsi, ci provava, visto che il loro rapporto stava peggiorando di giono in giorno, nonostante le promesse di un cambiamento, nonostante lei avesse ritirato le denunce. Forse Lilia gli aveva detto che lo voleva lasciare, poi l’aggressione in piena notte. Il bambino di 4 anni che era in casa con ogni probabilità andrà a stabilirsi dai nonni in Moldavia. Ora gli amici stanno raccogliendo fondi per cercare di riportare la salma della donna in patria. Margherite e gigli in omaggio a Lilia Patranjel, sono gli amici e i vicini di casa ad averli posati nella terrazza dell’appartamento dove è avvenuto l’omicidio. Un modo per dimostrare il loro affetto alla donnaLa comunità resta sotto shock alla sagra del quartiere, hanno deciso di appendere un cartello contro la violenza alle donne. (Servizio di Nicola Marcato)


videoid(C3CA1SwbPxY)finevideoid-categoria(a3veneto)finecategoria