20/09/2022 SPRESIANO – Prima l’incidente costato la vita al rider sul Terraglio domenica, poi ieri l’uomo travolto sulle strisce a Spresiano. In entrambi i casi si procede per omicidio stradale. Nel caso del rider, si aspetta l’esito dell’alcoltest sull’automobilista che lo ha travolto. || C’è un denominatore comune che lega le due ultime tragedie stradali nella Marca, la morte di Roman Emiliano Zapata, il rider 48enne travolto da un’auto sul Terraglio domenica mentre era fermo a bordo strada intento a rispondere al telefono per le consegne, e quella di Antonello Ungalli, il 61enne disabile investito a Spresiano mentre attraversava sulle strisce pedonali. Entrambe vittime di comportamenti forse imprudenti. Da qui l’apertura di due fascicoli per omicidio stradale in Procura a Treviso.Nel caso del rider, l’automobilista – un 53enne di Preganziol – che lo ha travolto avrebbe riferito ai medici – una volta in ospedale – di aver bevuto, ma l’esito dei test arriverà solo nelle prossime ore. Al momento non c’è alcuna ufficialità. Di certo, la Polstrada sta scandagliando le telecamere della zona, anche se il quadro sembra chiaro.A Spresiano stanno procedendo invece i carabinieri: in questo caso, l’automobilista – un 78enne bellunese – non ha bevuto. Molto più probabile una disattenzione.Resta il tema della sicurezza stradale in tutte le sue sfaccetature, con un’aggravante.Per il direttore dell’Automobil Club di Treviso è quasi sempre il fattore umano a fare la differenza. E scatta una raccomandazione su tutte.Nello specifico, la vicenda di Zapata sta mobilitando anche i sindacati che parlano di una vera e propria tragedia sul lavoro: “Servono tutele per i rider”, dicono Cisl e Cigl. – Intervistati MARCO DELLA PIETRA (Sindaco di Spresiano), ANGELO CENTOLA (Direttore ACI Treviso) (Servizio di Cristian Arboit)


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