19/09/2022 TREVISO – «La priorità è restare vivi». Lapidario il presidente di Eureka Enrico Pozzobon titolare della lavanderia industriale che lavora per la sanità. Un disastro sociale commenta Giorgio Pavan direttore Israa || “L’impatto è devastante in un’impresa come la nostra, visto che utilizziamo prettamente il gas metano. Stiamo parlando di bollette da 300 mila euro contro i 30 mila euro che pagavamo l’anno scorso. La situazione di liquidità compromessa”. La nostra priorità spiega è restare vivi. Parole che non lasciano dubbi. Enrico Pozzobon, è titolare della lavanderia industriale che lavora per la sanità: case di riposo e ospedali della nostra regione. Attualmente fra i sui clienti ci sono ben 400 strutture, delle quali, il 90 per cento nel Veneto. “Noi siamo a fianco della case di riposo, a fianco della sanità e noi non possiamo fermarci, non possiamo ridurre l’orario. Dobbiamo continuare a fare il servizio. Come facciamo a bloccare tutto? Sarebbe devastante” La richiesta alle autorità, alla regione e al governo è chiara: “noi chiediamo il congelamento della fatture di gas ed energia “Diversamente il rischio sarebbe ancora più alto. Un grido d’allarme lanciato anche dalle stesse case di risposo. “Noi spediamo ogni anno – spiega Giorgio Pavan, direttore Israa, un milione 200 per l’energia tra elettricità e gas e quindi se raddoppierà o triplicherà sarà un disastro, destinato a peggiorare”. Rincari nelle forniture dei servizi, rincari di luce e gas. Situazione insostenibile: “diventa un disastro sociale e se il governo non ci metterà una pezza noi saremo obbligati a portare gli anziani in piazza, oppure li mandiamo a casa oppure aumentiamo le rette”. – Intervistati ENRICO POZZOBON (Pres. Eureka), GIORGIO PAVAN (Direttore Israa) (Servizio di Daniela Sitzia)


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