07/09/2022 LIDO DI VENEZIA – Il regista Gianni Amelio presenta in concorso a Venezia il suo film in concorso “Il signore delle formiche” in cui riporta l’attenzione su un caso degli anni ’60: la vicenda di Aldo Braibanti. || Il regista Gianni Amelio presenta in concorso a Venezia il suo film in concorso “Il signore delle formiche” in cui riporta l’attenzione su un caso degli anni ’60: la vicenda di Aldo Braibanti.Alla fine degli anni Sessanta si celebrò a Roma un processo che fece scalpore, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché ‘guarisse’ da quell’influsso ‘diabolico’. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale: un reato che in realtà fino ad allora era servito per mettere sotto accusa i ‘diversi’ di ogni genere, i fuorilegge della norma.Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, in cui, accanto all’imputato, prendono corpo i familiari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure. “Un film sulla violenza e l’ottusità – ha commentato Amelio – della discriminazione. L’amore sottomesso al conformismo e alla malafede. Uno spaccato della provincia italiana nei cruciali anni Sessanta, quando il benessere economico non andò di pari passo con l’intelligenza delle cose, con l’apertura dei sentimenti. La famiglia come luogo chiuso, dove i contrasti tra le generazioni restano accesi e conflittuali. Già la vicenda così com’è accaduta mostra aspetti inquietanti a oltre mezzo secolo di distanza. Lo spettatore si potrà domandare: come è stato possibile, come è potuto succedere? Anche se in apparenza oggi non ci si scandalizza più di niente, l’odissea del ‘signore delle formiche’ è di quelle che sanno di inquisizione, e ne abbiamo le prove ogni giorno. Perché nella sostanza non è cambiato molto. Dietro una facciata permissiva, i pregiudizi esiston – Intervistati GIANNI AMELIO (REGISTA), LUIGI LO CASCIO (ATTORE) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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