24/08/2022 TREVISO – Difficoltà di fa quadrare i bilanci e carenza di studenti: in Veneto a settembre non apriranno le proprio porte 18 scuole paritarie, a pagare il prezzo più alto Marca trevigiana e padovano || Mancanza di bambini e difficoltà dal punto di vista gestionale legata ai rincari di luce e gas: dai dati del Ministero dell’Istruzione a settembre 18 scuole paritarie venete non riapriranno le aule ai loro studenti, la gran parte nella marca trevigiana, sette, sei in provincia di Padova, due nel rodigino, una rispettivamente nelle province di Venezia, Vicenza e Verona. 11 di queste sono scuole paritarie dell’infanzia a confermare il trend degli ultimi cinque anni che registra una perdita di 10-12 istituti tra asili e nidi all’anno. A soffrire maggiormente la provincia di Treviso che conta la chiusura di poco meno della metà delle scuole paritarie venete: nel dettaglio a settembre la campanella non suonerà nelle scuole dell’infanzia paritarie “Angelo Toso” di Casier, “Angeli Custodi” di Morgano , “Dott. Bernardo Brunelli” di Miane, “Maria Immacolata” di Vedelago , l’Istituto Tecnico Tecnologico Indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia Cavanis – Collegio Canova di Possagno, il Liceo Classico Europeo con opzione Giuridico Economico “Brandolini Rota“di Oderzo. Al Collegio Vescovile Pio X di Treviso invece dal prossimo anno scolastico cesserà l’indirizzo di studio Liceo Scientifico Quadriennale, resteranno invece il base e l’opzione scienze applicate. A pesare su queste scelte sofferte, da un lato la denatalità e la consegunte carenza di studenti, dall’altra i costi sempre più elevati che pesano sulle casse delle scuole,soprattutto per le realtà più piccole di nidi e materne paritarie. Conti alla mano la media regionale parla di rincari sostenuti dagli istituti del 140% per l’energia elettrica e del 100% per il gas, ma ci sono zone della regione, come alto trevigiano, bellunese e alto vicentino che, a causa delle basse temperature invernali, pagano uno scotto ancora maggiore. Così di fronte a finanziamenti statali insufficienti, le scuole paritarie si trovano costrette a mettere mano alle rette dal prossimo anno scolastico stimato in 20 euro in più al mese per – Intervistati STEFANO CECCHIN (Presidente Fism Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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