09/08/2022 VAL DI ZOLDO – Ancora un crollo sulle Dolomiti, stavolta sul Monte Pelmo tra Zoldo e Agordino. Una tragedia sfiorata a pochi giorni dal Ferragosto. La scena è stata ripresa da diversi escursionisti che si trovavano nei rifugi della zona. Immediata l’attivazione dei soccorsi che hanno scongiurato il coinvolgimento di persone. || Un forte boato e poi la nube: è un copione che si ripete sulle Dolomiti bellunesi alle prese con l’estate dei record e più in generale con il cambiamento climatico.“Una tragedia sfiorata”, anche per il sindaco di Val di Zoldo, nei giorni che precedono il Ferragosto con i rifugi al completo.Non è un caso che in tanti abbiano immortalato la scena diventata presto virale.Dopo il distacco in Marmolada del 3 luglio – con la sua scia di dolore e sangue – e quello immediatamente successivo sulla Moiazza, sempre in Agordino, è il Pelmo a riaccendere paura e apprensione.Immediata la mobilitazione di uomini e mezzi, Soccorso alpino della Val Fiorentina e Vigili del fuoco volontari di Selva sono i primi a intervenire.Subito si è verificato se vi fossero denunce di persone scomparse poi il sopralluogo anche grazie all’elicottero Drago 149 arrivato a Venezia, che ha portato le squadre in quota.La verifica fatta dall’alto ha dato esito negativo: nessuna traccia di escursionisti in zona, mentre anche dal rifugio Città di Fiume, proprio di fronte alla zona interessata, e dal rifugio Passo Staulanza è arrivata la conferma che tutti gli ospiti intenzionati a fare delle escursioni dovevano ancora avvicinarsi alla zona al momento del crollo. A metà mattina, il sospiro di sollievo è collettivo e le squadre possono rientrare, anche perché il distacco è avvenuto dallo stesso punto in cui, il 31 agosto del 2011, si originò il grande crollo che costò la vita ad Alberto Bonafede e Aldo Giustina, i due soccorritori impegnati in un intervento sulla via Simon Rossi. – Intervistati CAMILLO DE PELLEGRIN (Sindaco di Val di Zoldo) (Servizio di Cristian Arboit)
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