04/08/2022 MOGLIANO VENETO – In primo piano la notizia della scarcerazione, per un errore del Tribunale dei minori, del giovanissimo aggressore di Marta Novello, la 26enne di Mogliano accoltellata mentre faceva jogging. Già condannato per tentato omicidio e ritenuto pericoloso, è tornato in libertà. Al suo avvocato, la ragazza ha affidato per la prima volta delle dichiarazioni. || “Errori burocratici o di disattenzione di questo tipo sono inammissibili e incomprensibili. In qualità di vittima, è stato destabilizzante e sconfortante ricevere questa notizia”. Parla per la prima volta, tramite il suo avvocato, Marta Novello, la studentessa di 26 anni di Marocco di Mogliano ridotta in fin di vita, nel marzo del 2021, dalle 23 coltellate infertele mentre faceva jogging da un 15enne, anche lui del posto, che l’aveva scelta a caso per rapinarla. Il minorenne dal 21 luglio è libero, scarcerato a Napoli per un banale errore nei documenti di notifica del trasferimento dal carcere a una comunità. Comunicazione obbligatoria, che doveva essere fatta in anticipo al diretto interessato, quindi entro il 20 luglio. Ma la data riportata nella pratica è quella del 20 settembre. E la notifica non è avvenuta, facendo così scadere i termini e consentendo al ragazzo di tornare in libertà. “Il peso psicologico che deriva da questa notizia è immane – prosegue Marta nelle poche righe consegnate all’avvocato Alberto Barbaro – e grava su un percorso lungo, difficile, faticoso e costoso, volto al recupero di un normale stile di vita dopo l’episodio di violenza subito. Recupero che viene ulteriormente complicato e ostacolato da situazioni come questa, e la percezione che ne deriva è di una scarsa attenzione alle esigenze di sicurezza della vittima da parte degli Uffici preposti, nonostante l’esistenza di una sentenza di secondo grado che ha confermato la pericolosità del ragazzo, già dichiarata nella sentenza di primo grado”. Sei anni e otto mesi per tentato omicidio, ridotti in appello a cinque, ora la scarcerazione, con il giovanissimo aggressore che risulterebbe irrintracciabile. Sarebbe addirittura volato a Londra, dove la madre lavora come cuoca. Un allontanamento comunque legale, visti i termini di custodia scaduti e in assenza di un ordine del giudice. Circostanze che il difensore del ragazzo, l’avvocato Matteo Scussat, non conferma né smentisce. Rimane lo sbigotti (Servizio di Lina Paronetto)
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