01/08/2022 VENEZIA – Una 69 enne veneta in Svizzera per morire. La donna, malata di un tumore polmonare incurabile si è rivolta all’associazione Luca Coscioni per accedere legalmente al suicidio assisito. || Un tunnel di dolore, senza fine, dove la speranza lascia spazio solo alla consapevolezza che nulla si può più fare. Così giorno dopo giorno, Adelina, un nome di fantasia per rispettare la sua privacy, ha maturato la sua decisione: quella di morire. 69 anni, pensionata residente nel Veneto, affetta da una grave patologia oncologica polmonare irreversibile con metastasi. Ha resistito, ha combattuto, fino a quando la voluto dire lei la parola fine. Fine ad un calvario che non sarebbe mai terminato e che avrebbe portato alla sua morte. Cosi dopo tanta sofferenza Adelina ha chiamato l’associazione Luca Coscioni. Una telefonata per chiedere di aiutarla a morire, per chiedere di poter accedere legalmente al suicidio assistito. Ad accompagnare la 69enne nel paese elvetico, Marco Cappato tesoriere dell’associazione che rischia però per quella che lui considera una disobbedienza civile 12 anni di carcere con l’accusa di aiuto al suicidio.Adelina non rientra nei casi previsti dalla sentenza della Corte costituzionale sul caso CappatoDj Fabo per l’accesso al suicidio assistito in Italia. Nel nostro paese, infatti, proprio grazie alla disobbedienza civile di Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani il suicidio assistito è possibile e legale in determinate condizioni della persona malata che ne fa richiesta, ovvero una persona affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Adelina invece non è “tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. “Sto accompagnando in Svizzera una signora gravemente malata. Solo lì può ottenere quello che deve essere un suo diritto. Sarà libera di scegliere fino alla fine”, ha dichiarato Marco Cappato. Lei la sua scelta l’ha fatta: un’attesa ulteriore avrebbe potuto, infatti, determinare solo ulteriori sofferenze e peggioramenti vista la progressione della malattia già in fase avanzata. Adelina è già (Servizio di Daniela Sitzia)


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