01/08/2022 BELLUNO – Si è conclusa la notte scorsa la sperimentazione di due mesi volta al risparmio energetico attraverso lo spegnimento dell’illuminazione pubblica dalle 2 alle 4. Stamani l’assessore Paolo Gamba si è confrontato con gli uffici competenti per una valutazione dei risultati. Ma non mancano le polemiche. || Belluno ha dato un taglio all’illuminazione pubblica. Per due mesi – giugno e luglio – i lampioni del centro e delle zone periferiche sono stati spenti dalle 2 alle 4 di notte. Un provvedimento passato in sordina, fino a qualche giorno fa quando, più di qualche cittadino insonne e a spasso per la città è rimasto sorpreso dall’assenza totale di luce nel centro cittadino e nelle frazioni. La decisione di spegnere i lampioni, tutti i lampioni, è stata assunta lo scorso mese di maggio con delibera di giunta Massaro, d’intesa con i sindaci di altri comuni, per far fronte al rincaro dell’energia elettrica. La misura sperimentale è scaduta la notte scorsa e ora la palla passa alla nuova amministrazione. Una misura che ha portato un risparmio pari al 18 per cento sulla spesa totale che i rincari dell’energia si stima porteranno a un aumento di 500 mila euro in più rispetto al 2021, ma che impatta sulla percezione della sicurezza pubblica. Oggi il Comune si trova ad affrontare una vera e propria emergenza di bilancio. Fare economie, risparmiare sono le parole d’ordine dell’assessore Gamba. – Intervistati PAOLO GAMBA (ASSESSORE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA COMUNE DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


videoid(Su4iOw9L1_I)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria