25/07/2022 BELLUNO – Il vescovo Marangoni e il sindaco di Belluno De Pellegrin nel pomeriggio hanno incontrato i rifugiati ucraini ospitati nell’ex caserma dei vigili del fuoco. “Una breccia aperta sull’accoglienza praticata” ha detto monsignor Renato. || 5 mesi dalla guerra, combattimenti aspri nel Donbass e bombardamenti sparsi in tutto il Paese. Il rifugio – che speravano temporaneo – è diventata casa per i 49 ucraini, e fra questi 14 minori, ospitati nell’ex caserma dei vigili del fuoco di Belluno che è diventato centro di accoglienza per i rifugiati che non trovano posto nelle altre province venete.Questo pomeriggio il vescovo con il sindaco De Pellegrin, l’assessora alla protezione civile De Kunovich e il decano dei consiglieri comunali Pingitore, hanno incontrato i rifugiati.Un lavoro che è fiore all’occhiello della protezione civile comunale con i suoi volontari i prima fila ad accogliere ed assistere adulti e bambini.Un incontro informale con i rifugiati assistiti spiritualmente da don Igor, parroco di San Rocco, che ogni sabato celebra la messa con rito ortodosso e che oggi pomeriggio si è fatto interprete delle preoccupazioni e delle speranze di tutti. – Intervistati MONS. RENATO MARANGONI (VESCOVO DI BELLUNO FELTRE), OSCAR DE PELLEGRIN (SINDACO DI BELLUNO), LORENZA DE KUNOVICH (ASSESSORA PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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