21/07/2022 TREVISO – Le dimissioni di Draghi e le ripercussioni sui territori. I sindaci sono preoccupati per la tenuta sociale in autunno e chiedono di fare presto. “Serve un nuovo Esecutivo stabile”, dice il sindaco di Treviso e presidente Anci Veneto. A rischio anche l’attuazione del PNRR nei comuni. || Arrivati a questo punto, con una maggioranza che si è avvitata su se stessa, non resta altro che fare presto, andare alle urne e dare pieno mandato a un altro Esecutivo.Così il sindaco di Treviso e presidente Anci Veneto Mario Conte nelle ore del requiem al Governo Draghi.La responsabilità – dice il primo cittadino – è tutta del Movimento 5 stelle, e forse lo stesso premier uscente ha accelerato la sua dipartita.Insomma, lo stesso Conte, uomo forte della Lega in Veneto, si tiene lontano dalle dinamiche romane che hanno portato il partito salviniano a staccare la spina. Più esplicito il sindaco di Zero Branco, area centrosinistra, tra i primi firmatari della lettera pro-Draghi.Analisi simile ma non del tutto anche per il collega di Conegliano, coordinatore di Forza Italia, partito che ha registrato due pesanti addii: Gelmini prima, Renato Brunetta poi. I timori per l’attuazione del PNRR sui territori più che striscianti, sono conclamati. Per la Marca si tratta di una partita da oltre mezzo miliardo di euro. Solo i progetti sociali ammontano a 17 milioni con i comuni in attesa dei dettagli procedurali per passare all’operatività. – Intervistati MARIO CONTE (Sindaco di Treviso – Presidente Anci Veneto), LUCA DURIGHETTO (Sindaco di Zero Branco), FABIO CHIES (Sindaco di Conegliano – Coordinatore Forza Italia Treviso), PAOLA ROMA (Sindaco di Ponte di Piave – Associazione Comuni della Marca) (Servizio di Cristian Arboit)


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