18/07/2022 TREVISO – In apertura la crisi di governo con gli imprenditori trevigiani a sostegno dei sindaci nell’appello al Draghi Bis: si rischia una situazione devastante, dicono. L’occupazione in calo già del 3%. Artigiani sotto pressione per i crediti del bonus 110: almeno il 20% a rischio fallimento. || Mondo economico con il fiato sospeso, imprenditori tra i primi firmatari dell’appello a Mario Draghi a non lasciare: l’economia non se lo potrebbe permettere. Fa eco alle parole del Presidente degli industriali trevigiani Leopoldo Destro anche il leader di Bottega, patron dell’omonima azienda alle porte di Treviso che parla di effetti potenzialmente devastanti. Dallo spread che, salendo, aumenterebbe le uscite dello Stato per interessi , al costo del denaro che aumenterebbe allo stesso modo presso le banche, con il conseguente rialzo dei mutui e dei leasing. Tutto questo – chiarisce Bottega – si ripercuoterebbe sugli aumenti di prezzo, sulle possibilità di investimento e quindi sull’occupazione.Una previsione anticipata dagli ultimi i dati di Veneto lavoro che vedono una contrazione dell’occupazione, dopo il saldo positivo del primo trimestre, già del 3%. Una preoccupazione che gli industriali condividono con il mondo artigiano che in più sconta l’incertezza legata al rifinanziamento del bonus 110% con una fetta consistente di imprese trevigiane a rischio fallimento. Sono centinaia, spiega Sartori, Presidente del mandamento di Oderrzo e Motta di Livenza, in attesa di risposte. – Intervistati LEOPOLDO DESTRO (PRESIDENTE ASSINDUSTRIA VENETOCENTRO ), ARMANDO SARTORI (PRES. CONFARTIGIANATO IMPRESE ODERZO MOTTA) (Servizio di Anna De Roberto)


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