15/07/2022 TREVISO – Secondo filone d’inchiesta su Veneto Banca, l’ex ad Vincenzo Consoli e due manager a processo per associazione per delinquere, ma solo nel 2023, a ridosso della prescrizione. Il pm: “Processo morto prima di cominciare”. || A giudizio il 9 novembre del 2023, a due mesi dalla prescrizione del reato. “Un processo che non si farà, che finisce oggi” è stato l’amaro commento del sostituto procuratore Massimo De Bortoli di fronte alla prospettiva che l’ex ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli, e i manager Renato Merlo e Mosé Faggiani vadano a processo per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata non prima di 16 mesi. Il giudice per l’udienza preliminare Piera De Stefani ha dunque deciso di rinviare a giudizio i tre imputati, ma i tempi in cui si è riusciti a calendarizzare l’avvio del processo sono troppo ravvicinati alla prescrizione dei reati contestati. Malgrado quindi vengano ravvisate delle responsabilità nella vendita delle azioni dell’ex popolare di Montebelluna, il processo, come ha commentato il pm, “E’ morto prima cominciare”. Cinque gli imputati in questo secondo filone d’inchiesta legato al crac di Veneto Banca. Per gli altri due manager, Andrea Zanata e Giuseppe Cais, il giudice ha dichiarato il non doversi procedere. Lo stesso vale per i fatti antecedenti al 2015 contestati a Faggiani e Merlo, che sono chiamati invece rispondere, se ce ne sarà materialmente il tempo, delle ipotesi di truffa che stando alla Procura avrebbero messo in atto successivamente a quella data. (Servizio di Lina Paronetto)


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