12/07/2022 FARRA D’ALPAGO – E restiamo in Alpago, dove se l’afflusso turistico continua ad aumentare, molto si deve alla gestione della zona che circoscrive il Lago di Santa Croce; un luogo ricco di attività che ogni anno attira molti turisti ma per cui incombe il timore dell’emergenza idrica || Noto per i suoi pomeriggi sempre ventosi, per le sue acque cerulee in cui si specchiano indomite le vette dell’Alpago, per i suoi ormeggi pittoreschi, per le piste ciclabili che lo raggiungono e costeggiano, il lago di Santa Croce prosegue nel suo percorso d’affermazione come meta turistica di riferimento per i frequentatori di tutto il mondo che trovano in esso il perfetto connubio tra i paesaggi dolomitici e le attività caratteristiche delle località balneari. Tra chi preferisce rilassarsi nella soffice distesa pratosa e prendere il sole e chi si cimenta negli sport velici come la barca a vela, il windsurf e il kitesurf ; tra chi pernotta presso il campeggio o gli alberghi, e chi si gode un piatto tipico locale sulle rive lacustri.E se la pandemia tuttora inconclusa e l’aumento del costo della vita non fungono certamente da stimolo al settore turistico, il bacino idrico alpagoto sembra non risentire particolarmente delle criticità per quanto riguarda l’affluenza di visitatori.Anche al lago di Santa Croce si guarda con preoccupazione nel contesto dell’emergenza idrica, il sindaco del comune di Alpago Alberto Peterle ha infatti diramato un invito alla popolazione ad evitare ogni forma di spreco al fine di contenere l’emergenza, anche perché il Lago è già un centro nevralgico degli impianti idroelettrici Piave-Santa Croce amministrati da Enel. (Servizio di Redazione Medianordest)


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