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AGORDO | MORTO LEONARDO DEL VECCHIO. I DIPENDENTI: «ERA IL NOSTRO PAPA’. CI MANCHERA’»

27/06/2022 AGORDO – La morte di Leonardo Del Vecchio in primo piano, questa mattina all’ospedale San Raffaele di Milano. Il fondatore di Luxottica aveva 87 anni. “Per noi era un papà”, dicono i dipendenti fuori dai cancelli ad Agordo, dove tutto ebbe inizio a fine anni Cinquanta. || E’ stato questo il motto di una vita per Leonardo Del Vecchio, fondatore di quella Luxottica diventata leader mondiale degli occhiali, simbolo indiscusso del made in Italy, motore di un’intera valle, l’Agordino e di tutto il Bellunese.Se ne è andato a 87 anni Del Vecchio, che si trovava ricoverato al San Raffaele a Milano. L’ultima operazione, la fusione della sua creatura con la francese Essilor, aveva portato alla creazione del più grande polo dedicato alla vista, l’obiettivo di una esistenza. 80 mila dipendenti, 9000 negozi, un impero.Azionista tra l’altro di Mediobanca e Generali la sua ricchezza attraverso l’holding di famiglia Delfin quest’anno è stata valutata dalla rivista Forbes in circa 25 miliardi di euro. Eppure tutto è iniziato nella Milano di fine anni Trenta, dove ultimo di quattro fratelli, perde presto il padre e viene affidato al collegio dei Martinitt, l’orfanotrofio. Garzone in una fabbrica di coppe e medaglie, decide di iscriversi ai corsi serali dell’Accademia di Brera. Le incisioni metalliche lo appassionano e la fame di farcela lo porta ad Agordo. L’occhialeria nel Bellunese è già in fermento, il posto ideale per mettersi alla prova, partire da zero.L’epopea di una impresa diventa quella di un territorio, Luxottica consente alla gente di montagna di rimanere, di farlo con dignità. Tra queste mura nasce il welfare aziendale moderno, il concetto stesso di responsabilità sociale d’impresa.L’attenzione ai giovani era dichiarata e praticata.Nelle sue rare interviste, forse la principale preoccupazione.Fuori dai cancelli degli stabilimenti veneti di Luxottica a Cencenighe, Sedico Pederobba prevale la costernazione, ad Agordo nessuna parola è di circostanza. (Servizio di Cristian Arboit)


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