26/06/2022 SILEA – Tra gli effetti di questo periodo di siccita’ c’e’ l’abbassamento del livello del Sile che ha fatto riemergere un tratto di sponda unico nel suo genere. || Sono opere dell’uomo che la natura ha plasmato facendone monumenti alla fatica e al fiume silente. Assi, fasciami, chiodi, lame che hanno fatto un’epoca, quella dei burci. Barche da trasporto che per secoli hanno solcato il sile da e verso la laguna trasportando mattoni per la costruenda venezia e vetro, corde di canapa, tabacco per la citta’ dai tre visi. Barconi enormi per le sponde che li contenevano e che solo l’abilita’ e l’esperienza dei barcari riuscivano a condurli verso la corrente giusta e che anche nelle notti gli permettevano di catturare nelle vele quella brezza leggera che li spingeva verso le sorgive fin quasi al ponte dell’impossibile. Ma l’era del motore li ha condannati a morte e ora riposano in quella spoon river che e’ la riva destra a Silea dove inizia uno dei percorsi piu’ belli della restera. Che in questo tempo di afa e siccita’ regala un po’ di frescura ma soprattutto una visione unica che difficilmente si ripetera’. L’abbassamento del livello dell’acqua li ha fatti riemergere in tutta la loro struggente bellezza che si interseca con la natura circostante Che diventa nutrimento per una delle tante oche del sile, novella comandante di questo bastimento d’erbe palustri O ancora il bosco che e’ cresciuto dove per decenni si sono stivati i sacchi di farina dei mulini toso oggi dimenticata chiari e forti. Facile quindi perdersi nella riscoperta dei particolari come questo imponente pontone, nell’ordinata serie di chiodi ancora appuntiti e magari immaginare quale effige identificava questa chiglia. Uno spettacolo di natura e storia di curiosita’ e nostalgia che questo tempo e per breve tempo ci viene restituito e che per questo merita un passaggio prima che torni ad inabissarsi nel dominante abbraccio del fiume silente che per secoli hanno dominato. (Servizio di Lucio Zanato)

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