21/06/2022 MOGLIANO VENETO – Una tempesta politica perfetta si è abbattuta su Mogliano Veneto. Con una lettera – inviata contemporaneamente a media e vertici del partito – il sindaco, due assessori e cinque consiglieri hanno detto addio alla Lega. “Un fulmine a ciel sereno”, dice il commissario leghista Bof. || La lettera arriva a metà giornata non lascia spazio a fraintendimenti. C’è chi parla di terremto, chi di ammutinamento, di certo sono otto gli amministratori moglianesi che hanno comunicato di aver lasciato la Lega, riconsegnando la tessera.Tutti nomi di peso, a partire da quello del primo cittadino Davide Bortolato, nel bel mezzo del suo mandato. Con lui gli assessori Martina Cocito, delegata al bilancio e alla scuola, e Enrico Maria Pavan, titolare dello Sport e delle Tradizioni, nonchè – particolare non da poco a livello politico – coordinatore dei Giovani amministratori trevigiani del Carroccio. Anzi, meglio sarebbe dire dire ex.Ad abbandonare il partito salviniano anche 5 consiglieri comunali; Enrico Carello, Edoardo Biso, Roberto Zanardo, Francesca Morè, Martino Michielan, già Commissario di Sezione dimissionario.Passeranno tutti al Gruppo Misto.L’accusa alla dirigenza della Lega – messa nero su bianco – è quella, testuali parole, di “non aver mai puntato su questa compagine amministrativa quanto piuttosto su soggetti i cui comportamenti sono stati e sono tuttora discutibili e da cui tutti i componenti della maggioranza che amministra la città intendono prendere le distanze”. Il riferimento esplicito è alla nomina di Alberto Gherardi, alla guida della sezione moglianese della Lega.Più che un attacco, è un bomabradamento. Sempre nella lettera si dice che “Alcuni militanti di Mogliano, che di certo non hanno compiuto azioni esemplari ma anzi hanno screditato il partito in città e continuano a farlo, oggi paradossalmente godono della totale fiducia della Segreteria Provinciale, la quale continua a rimanere sorda alle richieste di sindaco e amministratori.Parole durissime, alle quali replica il commissario provinciale Gianangelo Bof, che sembra ancora credere in una ricucitura.Resta da capire se l’incontro, a questo punto e visti i toni, sia fuori tempo massimo, di certo sul Terraglio la Lega trevigiana rischia l’osso del collo. – Intervistati GIANANGELO BOF (Commissario Lega Treviso) (Servizio di Cristian Arboit)


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