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MARGHERA | «IL CAPANNONE E’ SALVO, ORA BISOGNA SALVARE LA CHIMICA»

17/06/2022 MARGHERA – Accordo raggiunto tra Comune e sindacati per il mantenimento dell’uso del capannone del Petrolchimico nell’ambito del lavoro. Ma ora i sindacati lanciano l’allarme sul futuro dell’industria a Porto Marghera. || Di scritto non c’è ancora niente, ma l’accordo sul futuro del capannone del Petrolchimico di Porto Marghera è raggiunto. Questa Primavera, la cessione dall’Eni al Comune di Venezia dello storico edificio, teatro di un pezzo fondamentale della storia industriale e sindacale di quest’area, aveva creato più di una preoccupazione sul suo prossimo utilizzo, tanto da portare ad un’occupazione dei lavoratori che si è protratta per più di un mese.L’occupazione del capannone è sospesa. Ciò non significa però che venga meno la vertenza aperta dai sindacati con Eni sulla chiusura del cracking e sugli investimenti che l’azienda dovrebbe fare a Marghera. E da questo punto di vista ci si aspetta anche una presa di posizione più decisa da parte del Comune di Venezia. Se ENI dovesse confermare le intenzioni fin qui espresse – sostiene la CGIL – a poco più di cento anni dalla fondazione, la storia di Porto Marghera potrebbe trovarsi ad un punto molto vicino all’ultimo capitolo. – Intervistati UGO AGIOLLO (SEGRETARIO GENERALE CGIL VENEZIA), DAVIDE CAMUCCIO (SEGRETARIO GENERALE FILCTEM CGIL VENEZIA), MICHELE VALENTINI (SEGRETARIO GENERALE FIOM CGIL VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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