11/06/2022 TREVISO – Stop ai buoni pasto per 24 ore. E’ la protesta organizzata per mercoledì 15 giugno da Fida Confcommercio e a cui aderiranno anche locali e negozi associati a Veneto Imprese Unite || “I buoni pasti erano nati con un valore positivo, inizialmente avevano commissioni del 2%, adesso siamo arrivati al 20% o addirittura al 25-28%”, Riccardo Zanchetta, presidente di Fida Confcommercio Provinciale, il gruppo dei dettaglianti alimentari spiega così i motivi che hanno spinto pubblici esercizi e negozi allo sciopero dei buoni pasto. Mercoledì 15 giugno queste attività non accetteranno i ticket da parte dei clienti nè per i pranzi nè per fare la spesa. All’iniziativa aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata aderenti a Fida – Confcommercio Treviso. ”La nostra è una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Insomma, il buono pasto rischia di diventare davvero inutilizzabile in un momento di ripresa importante per i pubblici esercizi” spiega Dania Sartorato, presidente dell’Unione Provinciale Confcommercio e di Fipe. Un meccanismo nato per andare incontro ai lavoratori ma che ora rischia di incepparsi con spese insostenibili per gli esercenti che chiedono una vera riforma che renda il sistema economicamente sostenibile e dunque un tetto. E anche Veneto Imprese Unite sostiene la giornata del 15 giugno promossa da Fipe: ”è importante mostrare un comparto unito di fronte a questa storica battaglia oggi più che mai attuale anche in virtù dell’aumento dei costi delle materie prime che rende ormai impossibile generare profitti con i pagamenti in buoni pasto” spiega Andrea Penzo Aiello presidente di VIU – Intervistati RICCARDO ZANCHETTA (Presidente Fida Confcommercio Treviso) (Servizio di Francesca Bozza)


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