11/06/2022 VENEZIA – Vigilia del voto negli 86 comuni veneti che rinnovano sindaco e consigli comunali, tra cui i capoluoghi Padova, Verona e Belluno. Dappertutto, urne aperte per i referendum sulla giustizia. || Silenzio elettorale scattato dalla mezzanotte, domani i veneti sono chiamati al voto, oltre che per esprimersi sui 5 quesiti referendari sulla giustizia, per rinnovare il sindaco di 86 comuni: in corsa oltre duecento candidati alla poltrona di primo cittadino, e un esercito di candidati consiglieri. Alle urne per le amministrative 996.511 elettori, grande incognita, ancora una volta, l’affluenza al voto: un solo giorno a disposizione per recarsi ai seggi, quello di domani, domenica, dalle 7 alle 23. A urne chiuse, si procederà con lo spoglio delle schede referendarie, solo l’indomani, lunedì, a partire dalle 14, inizierà la conta delle preferenze per l’elezione dei primi cittadini. In 17 degli 86 comuni al voto, un solo candidato in corsa: conterà quindi il quorum, necessario superare il 40% degli aventi diritto per evitare il commissariamento del municipio. Gli occhi sono puntati sui capoluoghi, dove la sfida è molto più combattuta, anche a livello numerico. Padova, che elegge il nuovo sindaco nel giorno della Festa di Sant’Antonio, con ben 9 sfidanti, Verona con 6 e Belluno con 3. Se nessuno dei contendenti supererà al primo turno la metà più uno dei consensi, bisognerà ricorrere al secondo turno, fissato per il 26 giugno. Al ballottaggio, trattandosi di centri con più di 15mila residenti, rischiano di andare anche Feltre, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Santa Maria di Sala, Abano Terme, Vigonza, Thiene e Cerea. Più piccola, ma non certo per fama, Cortina d’Ampezzo, con la nuova amministrazione che sarà quella che accompagnerà la città all’appuntamento, tra 4 anni, con le olimpiadi. (Servizio di Lina Paronetto)
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