31/05/2022 SAN BIAGIO DI CALLALTA – Marco Zennaro ieri sera ospite di Ring. A due mesi dal ritorno a casa nell’imprenditore veneziano c’è la sensazione di essere finito in un gioco più grande di lui e la difficoltà a superare la durissima esperienza in Sudan. Ma anche la voglia di non cedere alla rabbia || La vittoria interiore di Marco Zennaro è questa: superare la rabbia e il rancore e guardare avanti. Perchè la rabbia è un veleno che ti consuma e l’imprenditore di questo veleno non ne ha bisogno. Per la sua famiglia, per i suoi dipendenti. Parla per la prima volta in una trasmissione televisiva il 47 enne al centro di un caso internazionale che ha tenuto a lungo con il fiato sospeso tutta l’Italia. E a Ring fa chiaramente capire che comunque, pure dopo due mesi dal ritorno in Italia, quei 70 giorni nelle celle di Karthoum e quei 9 mesi bloccato in un Sudan sconvolto dal colpo di Stato continuano a imprimere nella sua mente immagini indelebili. Guardare alla vita e al quotidiano senza ansie, gustandosi le piccole gioie. Anche solo quello di tornare alla guida della sua azienda. E’ l’unico modo per superare l’incubo di una vicenda che lo ha visto accusato di truffa per dei trasformatori che erano ritenuti difettosi, poi un procedimento giudizario senza prove, con udienze rinviate all’infinito, una cella in condizioni disumane, l’accordo extragiudiziale e ancora l’impossibilità di tornare in Italia per mesi e mesi. In un Paese dilaniato da fazioni militari che controllano anche l’economia. Resta l’affetto di una città che lo ha sempre sostenuto, resta la sua famiglia che non ha mai mollato. E che ora forse ha bisogno di rassicurazioni proprio da lui, come la bimba più piccola dell’imprenditore 47 enne – Intervistati MARCO ZENNARO (Servizio di Nicola Zanetti)


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