VENEZIA – A un anno dall’acqua alta che ha devastato Venezia, ripercorriamo insieme le tragiche ore di quella notte e dei giorni seguenti. Con immagini che il mondo intero non dimenticherà mai. || Erano le 22.51 del 12 novembre 2019 quando Venezia ha visto un numero che mai avrebbe voluto: 187. A tanto quella sera è arrivata l’acqua alta. Solo una volta si era superato il livello: nel 1966 quando il picco toccò i 194 cm. Quei 187 cm in breve tempo, hanno sommerso la città provocando uno scenario apocalittico. Con le onde in Piazza San Marco. Immagini che nessuno dimenticherà. Immagini di una Venezia feritaNel corso della giornata le previsioni subivano modifiche continue ma non ci si aspettava un simile picco. Si è trattato di un fenomeno raro, impossibile da prevedere: una commistione di pioggia e vento fortissimo, un incrocio micidiale che ha portato la marea a salire in pochissimo tempo, quanto è bastato per provocare milioni di danni e cosi com’è salita, con la stessa velocità è scesa. Indimenticabile l’immagine del vaporetto alla deriva dopo aver sradicato una bricola.Il mattino seguente la città si sveglia incredula e, oltre ai danni, si conta già una vittima, a Pellestrina: Giannino Scarpa rimasto fulminato cercando di ricollegare i cavi elettrici perché l’isola era rimasta al buio. Nella cripta della Basilica di San Marco nel momento del picco massimo si misurava dalla pavimentazione quasi un metro e 10 di acqua. Quel giorno tutti si sono mobilitati, il sindaco Brugnaro, il presidente Zaia che ha attivato l’unità di crisi alla protezione civile, e gran parte della politica nazionale: il premier Conte è arrivato insieme al ministro de Micheli promettendo che il Mose sarebbe stato azionato quanto prima. Ma quella marea non fu l’unica, nei giorni seguenti Venezia fu colpita ancora. Mai si erano registrate 4 maree superiori ai 140 cm in una settimana. Ma questo non ha piegato la città e i veneziani. (Servizio di Ilaria Marchiori)