20/05/2022 BELLUNO – Una lettera appello ai candidati sindaco di Belluno per ricostruire una comunità educativa in un tessuto urbano non destrutturato e in un contesto di opportunità. E’ quanto ha sottoscritto l’Associazione cittadini per il recupero della “Gabelli” che fa il paio con una medesima iniziativa lanciata un mese fa dai giovani di “Belluno Alza la voce”. || “Non chiudere mai gli occhi alla cultura, all’importanza sociale che i luoghi di aggregazione culturale hanno, alla necessità che Belluno diventi un riferimento per la cultura”. L’appello/manifesto del collettivo di musicisti Belluno Alza la Voce assume un ruolo centrale nel dibattito politico di questi giorni; un sasso lanciato nell’acqua, i cui cerchi concentrici si stanno estendendo perchè il cuore di quel messaggio va oltre la comunicazione ai candidati a sindaco e mette a fuoco ragioni più care. Come quelle dell’educazione per l’Associazione Cittadini per il recupero delle Gabelli che oggi rilancia ponendo l’attenzione sulle emergenze educative di questo tempo.L’associazione, nata dieci anni fa guardando prioritariamente alla scuola Gabelli come edificio scolastico, oggi mira al contesto educativo squarciato dalle prolungate restrizioni della pandemia, all’allarme lanciato dal Garante per l’infanzia che richiama le istituzioni pubbliche a intervenire in tempo. Servono patti educativi di comunità – ha spiegato Sara Serbati. Ma la ricetta deve essere trovata insieme, un cammino verso la costruzione di un ecosistema educativo in una prospettiva di opportunità per le nuove generazioni. – Intervistati SARA SERBATI (PRESIDENTE ASS. CITTADINI PER IL RECUPERO DELLE GABELLI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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