12/05/2022 LIDO DI VENEZIA – Il direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Alberto Barbera, commenta per noi i primi due colpi del prossimo festival e racconta come si è arrivati a queste scelte. Ora occhi puntati verso i primi di giugno quando verrà annunciato il secondo Leone d’oro alla carriera. || Il direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Alberto Barbera, commenta per noi i primi due colpi del prossimo festival e racconta come si è arrivati a queste scelte. Ora occhi puntati verso i primi di giugno quando verrà annunciato il secondo Leone d’oro alla carriera.È stato attribuito a Paul Schrader, regista (Il collezionista di carte, First Reformed, Il bacio della pantera, American Gigolo) e sceneggiatore (Toro scatenato, Taxi Driver, Complesso di colpa, Yakuza) statunitense, il Leone d’oro alla carriera della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2022).La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.”Sono profondamente onorato – ha dichiarato Paul Schrader, nell’accettare la proposta – Venezia è il mio Leone del cuore”.A proposito di questo riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato, “Schrader è una figura centrale della New Hollywood che ha rivoluzionato l’immaginario, l’estetica e il linguaggio del cinema americano a partire dai tardi anni Sessanta. Non è un’esagerazione affermare che si tratta di uno dei più importanti autori americani della sua generazione, un cineasta profondamente influenzato dal cinema e dalla cultura europea, uno sceneggiatore ostinatamente indipendente, ma capace di lavorare su committenza e di muoversi con disinvoltura nel sistema hollywoodiano. L’audace stilizzazione visiva che informa tutte le sue opere, le colloca tra le forme più moderne di un cinema non riconciliato e sottilmente indagatore della contemporaneità. Una contemporaneità con cui Schrader si confronta non solo con curiosità intellettuale e umana instancabile, ma anche con una sorprendente capacità di navigare l’evoluzione tecnologica del cinema e quella del suo sistema produttivo e distributivo. Grazie a questa spericolatezza – che non molti autori del suo livello osano, nella fas – Intervistati ALBERTO BARBERA (DIRETTORE MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA) (Servizio di Lorenzo Mayer)
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