11/05/2022 BELLUNO – Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Si avvia a conclusione l’indagine della Procura delegata alle Fiamme Gialle con la collaborazione della direzione provinciale dell’Inps che lo scorso anno hanno individuato 35 bellunesi che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. || Stanno per essere raggiunti dall’avviso di chiusura indagini e della conseguente richiesta di rinvio a giudizio i 35 bellunesi che lo scorso anno sono stati individuati quali destinatari del reddito di cittadinanza senza averne titolo. L’indagine, di cui si è avuta notizia a dicembre 2021, è stata svolta dalle Fiamme Gialle di Belluno con la collaborazione della direzione provinciale dell’Inps. Un lavoro certosino di incrocio di dati che ha portato alla luce situazioni clamorose. Come quella del cadorino che aveva presentato domanda di reddito di cittadinanza scordandosi di indicare diverse proprietà immobiliari possedute in Toscana e della cittadina straniera ospite di una struttura di accoglienza che, pur conoscendo a malapena la lingua italiana, aveva compilato autonomamente la domanda inserendo dichiarazioni non veritiere e attestando la propria residenza sul territorio nazionale.Una platea variegata quella degli ‘abusivi’ del sussidio di Stato ai quail l’Inps ha immediatamente revocato il beneficio e recuperato quanto già erogato per un importo che supera i 100 mila euro. Parallelamente sono state sospese le procedure già in corso per l’assegnazione del reddito di cittadinanza per circa 40 mila euro.La procedura di screening dei dati ha consentito di individuare i 35 soggetti che hanno fornito dichiarazioni false, sia in relazione alla loro effettiva condizione di difficoltà reddituale e lavorativa che al requisito della residenza nel territorio nazionale da almeno 10 anni. Tra i casi più curiosi risultano quelli di cittadini che hanno dimenticato di dichiarare il termine del loro stato di disoccupazione e l’inizio di nuovi rapporti di lavoro retribuiti, e quelli che hanno indicato nuclei familiari largamente più numerosi allo scopo di accedere alle fasce di contributo più elevate e vantaggiose. Ora il caso è prossimo ad essere discusso nelle aule del Tribunale di Belluno. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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