07/05/2022 MONTEBELLUNA – Maxisequestro di armi, commercializzate clandestinamente, compiuto dalla Polizia trevigiana che da mesi indagava sull’attività di un’azienda di Montebelluna. || Commercio illecito di armi, un’azienda trevigiana con sede nel montebellunese è stata chiusa dalla Polizia e il suo titolare, un imprenditore milanese 60enne, oltre ad essergli stata sospesa la licenza, è stato anche denunciato a piede libero. Gestione e messa in commercio di armi clandestine, omessa custodia di armi, l’irregolarità nella tenuta dei registri, trasporto abusivo di armi e parti di esse senza l’avviso all’Autorità di Pubblica Sicurezza: sono alcuni dei reati contestati nell’ambito dell’indagine iniziata 6 mesi fa e conclusa con una serie di perquisizioni tra la Marca e le province lombarde di Milano e Monza. L’azienda in questione aveva ottenuto le autorizzazioni alla fabbricazione, assemblaggio, riparazione, vendita e commercio di armi comuni da sparo e parti di esse. Ma gli accertamenti della sezione Amministrativa della Questura hanno fatto emergere una serie di omissioni che rendevano di fatto l’attività parzialmente clandestina. Da qui il maxisequestro. Difficile dire, trattandosi di commercio all’ingrosso, a che soggetti fossero destinate. Illeciti sono stati riscontrati anche rispetto allo stabile in cui le armi venivano prodotte. Gli investigatori della questura stanno infine verificando la regolarità dei documenti presentati dall’imprenditore al fine di conseguire le autorizzazioni di Pubblica Sicurezza di cui beneficiava. – Intervistati VITO MONTARULI – QUESTORE DI TREVISO (Al telefono) (Servizio di Lina Paronetto)
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