02/05/2022 BELLUNO – C’è grande apprensione per la paventata chiusura del convitto femminile e del semiconvitto dell’Istituto Sperti di Belluno che da decenni dà alloggio alle studentesse di tutta la provincia che frequentano le scuole superiori e che offre il servizio di mensa e doposcuola per i bambini delle elementari e delle medie di Belluno. La decisione è stata assunta dalla Diocesi cui fa riferimento la struttura i cui conti non hanno retto al contraccolpo della pandemia. || Una lettera firmata dal vescovo Marangoni alle famiglie delle studentesse che usufruiscono del convitto dell’istituto Sperti: vi si annuncia la chiusura della struttura che non potrà più fornire neppure il servizio mensa e doposcuola per i bambini che frequentano le elementari e medie nel capoluogo. Un durissimo colpo per le famiglie e per tutta la comunità bellunese. Sulla facciata dell’istituto in via Feltre campeggia uno striscione lasciato dalle famiglie: “Lasciateci la nostra seconda casa” vi si legge. Lo Sperti, servizio dell’opera diocesana, è retto dalle suore di Maria Bambina che dovrebbero lasciare la struttura entro l’estate. Senza il loro pluridecennale supporto impossibile pensare alla riorganizzazione dei servizi. Un problema che fa il paio con quello relativo ai conti: i bilanci dello Sperti non hanno retto al contraccolpo della pandemia, con il lockdown prima e gli interventi di adattamento degli spazi poi. Oggi il convitto ospita 31 studentesse, ma i posti disponibili sono 42, mentre i bambini che utilizzano la mensa e il doposcuola sono circa un’ottantina. La Provincia si è subito attivata per studiare possibili soluzioni per il prossimo anno scolastico.Le idee al vaglio sono due: la prima, da attuare a lungo termine, quella di un convitto d’area, non inserito all’interno di una scuola come già succede all’agrario di Vellai di Feltre, all’alberghiero di Falcade, al Dolomieu di Longarone e al polo scolastico di Cortina; la seconda, da realizzare entro poche settimane, quella di trovare un accordo con l’ufficio scolastico provinciale per aprire il convitto del Dolomieu alle studentesse che arrivano da tutta la provincia cui – previa attivazione di un servizio di vigilanza – poter garantire sia la mensa che le camerate. Trovare una soluzione è indispensabile per garantire agli studenti e alle loro famiglie una possibilità in più per la formazione dei giovani e di tutte le comunità locali. – Intervistati LUCIA DA ROLD CONSIGLIERA DELEGATA PROVINCIA DI BELLUNO (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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