30/04/2022 TREVISO – Processo Veneto Banca. La difesa dell’ex numero uno Vincenzo Consoli ha chiesto il proscioglimento dall’accusa di truffa e associazione a delinquere. “Aveva 7 milioni di euro in azioni”, è stato detto, “non può essere processato due volte”. || Delle due l’una per la difesa. O Consoli è un uomo solo al comando – come più volte descritto – o il capo di una organizzazione criminale.Non ci sono vie di mezzo quindi per i legali dell’ex ad di Veneto Banca, assente in aula, nel corso della maxi-udienza preliminare che va avanti ormai da settimane in Tribunale a Treviso, dove l’ex dominus dell’Istituto montebellunese si trova alla sbarra con l’accusa di truffa e associazione a delinquere finalizzata alla truffa per il crac del 2017.Sullo sfondo la sentenza di primo grado a 4 anni – emessa nel febbraio scorso nei confronti di Consoli – per ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. Pronuncia che – per i difensori – riguarda gli stessi fatti contestati in questo processo bis, quindi una violazione del principio del “ne bis in idem”, tema ricorrente anche nei procedimenti paralleli per il crollo della Popolare di Vicenza.Ma non solo, torna un argomento, più volte aspramente contestato dalle migliaia di parti civili, quello che anche Consoli – di fatto – sia stato un truffato.Da qui la richiesta di proscioglimento di Consoli che riguarda anche gli accusati minori nel processo bis e ribadita – anche oggi – dai rispettivi legali, per cui i loro assistiti erano di fatto pesci troppo piccoli anche solo per poter incidere.Si torna in aula il primo luglio per la replica del pm, il 15 dello stesso mese per le controrepliche della difesa e l’eventuale pronuncia di rinvio a giudizio. – Intervistati AVV. RAFFAELLA DI MEGLIO (Legale Vincenzo Consoli), AVV. BORIS CAGNIN (Legale Andrea Zanetta), AVV. ALBERTO MASCOTTO (Legale Renato Merlo) (Servizio di Cristian Arboit)


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