27/04/2022 TREVISO – L’ira del Direttivo regionale della Lega per le polemiche innescate da Gianantonio Da Re sul simbolo “Prima l’Italia”. Finco attacca: “Caso montato per seminare malumori, ora basta” || “Bastava prendere in mano il telefono e chiedere chiarimenti. Invece si fanno interviste per accendere polemiche in cerca di visibilità”.Nel mirino c’è lui, Gianantonio Da Re, spina veneta nel fianco di Salvini, e la parole di Nicola Finco sono chiare. E’ un fiuma in piena il consigliere regionale, e non potrebbe essere altrimenti. Da membro del direttivo regionale della Lega, il vaso di Pandora scoperchiato dall’europarlamentare trevigiano è intollerabile. Anche perchè, spiega Finco, la strategia è uguale ad altre polemiche simili : montare casi dove non ci sono per seminare zizzania. Perchè – sottolinea – quello di “Prima l’Italia”, è una vicenda da tanto rumore per nulla. Resta in Veneto una certa perplessità sull’operazione siciliana, Da Re ha trovato il plauso di non pochi leghisti in queste ore, come Fabrizio Boron, che ha rincarato la dose sull’assenza dei congressi. Per Finco la verità è un’altra: non si vuole il dialogo interno e si preferisce buttare benzina sul fuoco. Insomma, da Prima l’Italia alle polemiche precedenti, si tratterebbe di pretesti per colpire Salvini. Uno che, ricorda Finco, piaccia o meno ha riportato la Lega in alto dopo il periodo di crisi più grave della sua storia. Il messaggio a Da Re e gli altri suona come un ultimatum: “Basta con le polemiche, alrimenti non si prenda la tessera e si faccia altro” – Intervistati NICOLA FINCO (Direttivo Regionale Lega ) (Servizio di Nicola Zanetti)


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