27/04/2022 PADOVA – Intanto la Procura prosegue le indagini sulla morte del giovane Ahmed, si attende che venga conferito l’incarito dell’autopsia || La procura di Padova ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. E’ questa la pista più accreditata per la morte del 15enne Ahmed Joudier scomparso da casa lo scorso 21 aprile trovato cadavere martedì mattina nelle acque del Brenta all’altezza della passerella pedonale che collega il quartiere padovano di Torre con il comune di Cadoneghe. Sul corpo del ragazzo non sono stati rilevati segni di violenza, ma sarà l’autopsia a chiarire con precisione le cause del decesso. Le indagini si focalizzano sull’ultimo messaggio vocale inviato dal 15enne all’ex fidanzatina nel quale diceva di avere delle questioni da risolvere e che sarebbe morto. La questura sta scandagliando tutte le frequentazioni del giovane, le compagnie, gli amici per capire cosa si accaduto la sera in cui si è allontanato facendo perdere le sue tracce. All’appello manca ancora la bici rossa utilizzata da Ahmed la sera in cui è scomparso. La bicicletta non è ancora stata ritrovata. Il cellulare del giovane, invece, è stato trovato casualmente da un passante che credendolo smarrito lo ha raccolto sostituendo la sim. Il ritrovamento è avvenuto proprio lungo l’argine del Brenta dove poi i sommozzatori hanno ritrovato il corpo di Ahmed. La passerella pedonale è tristemente nota perchè nel settembre del 2021 un 17enne di Cadoneghe Henry Amadusen ha perso la vita anche lui in circostanze misteriose e molto simili a quelle di Ahmed. Anche nel suo caso la famiglia non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. Il sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro ora chiede che la passerella venga messa in sicurezza per evitare altri episodi drammatici. – Intervistati MARCO SCHIESARO (Sindaco di Cadoneghe) (Servizio di Valentina Visentin)
videoid(7CaLCJkFi4Y)finevideoid-categoria(a3veneto)finecategoria