23/04/2022 VENEZIA – Alla presenza del ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini, è stato inaugurato il Padiglione Italia alla Biennale. Per la prima volta il Padiglione Italia curato da Eugenio Viola vede protagonista un unico artista Gian Maria Tosatti e interpreta il grande sogno industriale italiano. || “Storia della Notte e Destino delle Comete” è il titolo del progetto espositivo, promosso dalla direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura. Una grande installazione ambientale che spazia dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica fino alla performance. La mostra occupa interamente gli spazi delle Tese delle Vergini, proponendo una visione dello stato attuale dell’umanità e invitando a una riflessione sul futuro.”Questo progetto è stato individuato tra molte idee importanti. Per la prima volta in mostra un unico artista, scelta inedita” ha spiegato nel corso dell’incontro di presentazione Onofrio Cutaia, Commissario del Padiglione Italia e direttore generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura. “Nel progetto di Viola c’è un intreccio tra vari modi di intendere l’arte contemporanea nonché un’impronta teatrale derivante dalla formazione del curatore e dell’artista”. Le autorità presenti hanno invece fatto riferimento al momento storico in corso sottolineando come l’arte e la cultura non possano restare silenti di fronte al conflitto russo-ucraino, bensì debbano spendersi per tutelare la libertà e la democrazia, valori acquisiti che i recenti eventi stanno mettendo in discussione. Il curatore Viola ha parlato di “Miracolo industriale italiano raccontato tramite una serie di ambienti silenti, in una sorta di metafisica post industriale. Un’opera complessa e visionaria che si avvale non solo di installazioni ambientali ma di tanti media differenti”. “L’arte pone le domande, ma in democrazia i cittadini danno le risposte” ha spiegato infine l’autore, Tosatti, chiarendo il proprio intento narrativo. “I macchinari in mostra provengono da fabbriche dismesse durante la pandemia. L’industria è il campo dei sogni. Ma a un certo punto l’abbiamo nutrita di un latte scaduto. I nostri sogni così si sono ammalati. È in corso una crisi di pensiero. Abbiamo smesso di rigenerarci. L’ opera ci propone dunque di ricom – Intervistati DARIO FRANCESCHINI (MINISTRO AI BENI CULTURALI) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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