22/04/2022 JESOLO – A Jesolo è stata profanata la tomba di Silvia Lucchetta, infermiera simbolo della lotta al Covid scomparsa due anni fa a 49 anni. Unanime la condanna dal sindaco Zoggia al presidente della Regione Zaia. || Oggi il luogo in cui riposa Silvia Lucchetta è tornato in ordine, ma il saccheggio cui è stata sottoposto ha indignato un’intera comunità. Tutti gli oggetti che si trovavano nella sua tomba a Jesolo Paese. Croci, coroncine, rosari, manifestazioni di affetto che parenti e amici avevano lasciato per onorare la memoria dell’infermiera scomparsa a 49 anni nel 2020, un simbolo della lotta al Covid, del sacrificio di coloro che attraverso la propria professione sono stati in prima linea nei momenti più tragici della pandemia. Uno choc che ha provocato un malore al padre. Definendo il gesto ignobile e senza scusanti, il Presidente della Regione Zaia ha espresso vicinanza ai familiari che già provati da un così grave lutto hanno dovuto subire anche il dolore dell’oltraggio della memoria.Il corpo senza vita di Silvia era stato trovato alla foce del Piave a Cortellazzo. Lo stress di quei giorni di intensa attività in corsia era stato fortissimo, insopportabile. La famiglia allora aveva chiesto il silenzio, un silenzio rotto dal gesto inqualificabile di cui è stata oggetto la sua tomba. – Intervistati VALERIO ZOGGIA (SINDACO DI JESOLO) (Servizio di Filippo Fois)
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