21/04/2022 TREVISO – Sempre più incidenti stradali gravi e mortali avvengono nel tragitto casa-lavoro. L’allarme di Inail oggi al convegno “Occhio alla Strada” all’Istituto Palladio di Treviso, per ribadire con forza ai giovani l’appello alla prudenza || Verso il lavoro o di ritorno dal lavoro, quando la stanchezza e la distrazione possono essere maggiormente in agguato. Quello degli infortuni mortali in itinere è un allarme sempre maggior all’interno di un quadro già critico, le croci sulle strade. Uomini, donne, ragazzi, troppi cellulari in mano, e una strage che continua. Non basta rimettere a posto le strade, non bastano i controlli, la svolta deve arrivare prima. Come a scuola: la fine della pandemia consente di riprendere il dialogo con i più giovani. All’Istituto Palladio, nel convegno “Occhio alla Strada”, scorrono davanti ai loro occhi immagini forti ed emozionali, in campo chi ogni giorno ha a che fare con le tragedie e i drammi. Cruciali anche le testimonianza, come quella di Alessandra Santandrea, resa paraplegica 20 anni fa da uno schianto in auto. E poi il dolore costante di chi deve sopravvivere con il ricordo, come le famiglie. Ettore Farnea ha perso il suo Mirko nel 2006 nel padovano, aveva 17 anni ed era in moto. Un papà che non si ferma però solo all’appello alla prudenza. Un papà che chiede allo Stato di essere più severo con chi si rende responsabile delle tragedie – Intervistati PAOLA DURASTANTE (Dirigente Inail Treviso), SALVATORE TURRIA (Comunicazione in emergenza Direzione VVFF Veneto), FABIO VIVIAN (Istruttore avanzato di guida), ALESSANDRA SANTANDREA (Vicepresidente Associazione ChiaraMilla), ETTORE FORNEA (Associazione Vittime della Strada Camposampierese) (Servizio di Nicola Zanetti)


videoid(5utLo2sx0hY)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria