21/04/2022 TREVISO – Ritorniamo sullo scontro che si sta consumando attorno alle Grave di Ciano, a Crocetta del Montello, per la costruzione di un grande bacino di laminazione, contro cui si stanno mobilitando i sindaci della zona. “Si apra un dialogo”, dice il presidente della Provincia. || Soppesa le parole il presidente della Provincia Stefano Marcon, ma il messaggio a Regione e Autorità di Bacino è chiaro: i sindaci del Montello che in massa si stanno mobilitando contro il progetto di un grande bacino di laminazione sulle Grave di Ciano vanno ascoltati. Una questione di forma prima che di sostanza, fa intendere il primo inquilino del Sant’Artemio.Sullo sfondo del resto c’è il secondo ricorso presentato al Tribunale dalle acque di Roma dal comune di Crocetta del Montello, che sta ricevendo l’appoggio dei municipi che insistono sulla zona, Vidor in testa. In gergo si chiama ricorso ad adiuvandum.L’azione legale stavolta è nei confronti dell’Autorità di Bacino, che non avrebbe previsto una VAS sull’opera, nel maggio del 2021 era stata avverso il provvedimento della Regione che dava il via libera alla progettazione fino alla cantierabilità.Insomma, per Marcon, serve ripristinare il dialogo e a nessuno sfugge che i comuni ricorrenti da una parte e Regione dall’altra siano guidati dalla Lega, stesso partito di Marcon.All’orizzonte, l’udienza fissata al Tribunale delle Acque per i primi di giugno che potrebbe segnare uno strappo non solo istituzionale ma pure politico sulle sponde del fiume sacro alla Patria ma soprattutto al Veneto. – Intervistati STEFANO MARCON (Presidente Provincia di Treviso) (Servizio di Cristian Arboit)
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