21/04/2022 VENEZIA – Il caso politico è servito: ieri la Commissione affari costituzionale alla Camera ha dato l’ok al testo base della riforma su Roma Capitale, mentre la partita sull’autonomia del Veneto sembra ancora ferma al palo. Le accuse tra Pd e Lega sono incrcociate e sembrano esserci tensioni anche dentro la stessa Lega. || A Montecitorio è passata sul velluto, con voto unanime, a Venezia si è aperto un dibattito senza eslusione di colpi. Sul banco degli imputati il sì unanime della Commissione affari costituzionali al testo base della riforma su Roma Capitale, provvedimento che attribuisce alla città eterna i poteri legislativi di una Regione e relativi trasferimenti.Apriti cielo. Il capogruppo leghista in Consiglio regionale, Alberto Villanova, suona la grancassa, nel mirino c’è soprattutto il Pd, che proprio la scorsa settimana a Padova ha presentato la sua controproposta in materia di autonomia del Veneto.Il terreno però è scivoloso. Il testo di legge su Roma Capitale – presentato da Forza Italia e Pd – è stato votato anche dalla Lega, in particolare da Alberto Stefani, commissario del partito in Veneto.I dem prendono la palla al balzo. “La Lega è in confusione”, dice Andrea Martella, segretario Pd del Veneto. Tensioni interne al Carroccio sembrano trasparire da alcune dichiarazione mezzo stampa di un ex parlamentare leghista, il vicentino Paolo Franco, che parla di Lega “finta” barricadera a Venezia e accondiscente a Roma Dichiarazioni che Villanova rispedisce al mittente.Il fronte dell’autonomia del Veneto resta quindi bollente.Nessuno vuole rimanere con il cerino in mano. – Intervistati ALBERTO VILLANOVA (Capogruppo Lega Consiglio regionale Veneto), ANDREA MARTELLA (Segretario Partito Democratico Veneto) (Servizio di Cristian Arboit)


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