21/04/2022 VENEZIA – Il dramma della guerra in Ucraina è entrato in modo tragico e potente alla 59 Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con la presentazione del Padiglione che si trova all’Arsenale. Vi ha voluto partecipare in segno di solidarietà, da parte di tutta la Biennale di Venezia, anche il presidente Roberto Cicutto. || Il dramma della guerra in Ucraina è entrato in modo tragico e potente alla 59 Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Questo pomeriggio si è tenuta la presentazione del Padiglione Ucraino che si trova all’Arsenale. Vi ha voluto partecipare in segno di solidarietà, da parte di tutta la Biennale di Venezia, anche il presidente Roberto Cicutto. “Vorrei esprimere gratitudine dal mio cuore, perché tutto quello che abbiamo fatto non si sarebbe potuto realizzare senza l’aiuto della fondazione Biennale”. Lo ha detto oggi Pavlo Makov, artista del Padiglione Ucraina, in occasione della presentazione alla stampa dell’opera ‘The Fountain of Exhaustion’, esposta al primo piano degli spazi dell’Arsenale. L’incontro con la stampa, a cui hanno partecipato anche i tre curatori, è stata l’occasione per fare il punto sulle difficoltà di realizzare l’opera in tempi di guerra. L’installazione originale, incompleta, si trova a Kiev,quella esposta a Venezia è stata realizzata grazie al contributo economico della Biennale, ad eccezione degli imbuti, disposti a piramide, che raccolgono e svuotano in un flusso continuo una corrente d’acqua: “Quando è scoppiata la guerra – ha spiegato Maria Lanko, una delle curatrici – ho deciso di caricarli inauto e portarli via dall’Ucraina il prima possibile. Ero l’unica senza legami familiari, e così sono partita nel mio lungo viaggio verso Ovest, fatto di diverse tappe, nel quale ho ricevuto diverse proposte di aiuto, che ci hanno poi permesso di ricreare la stessa piattaforma che avevamo realizzato in Ucraina”.Tra le curatrici c’è anche Lizaveta German, meno coinvolta nella produzione del Padiglione, perché “mi sono occupata di mettere al mondo una creatura un mese fa. – ha spiegato – Di certo, fino a qualche tempo fa non potevo immaginare quanto sarebbero diventate complicate le cose. Nel 2021 – ha aggiunto – pensavamo che l’unico problema fossero scartoffie e budget, non sapevamo la sfida che come team avremmo dovuto affront – Intervistati PAVLO MAKOV (CURATORE PADIGLIONE UCRAINA BIENNALE DI VENEZIA) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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