20/04/2022 VIDOR – E’ ormai una vera e propria battaglia quella dei sindaci del Montello contro il progetto di un bacino di laminazione sulle Grave del Piave a Ciano. Dopo il ricorso contro la Regione, ne è stato presentato un secondo contro l’Autorità di Bacino. I sindaci dell’Area sono mobilitati, da Vidor a Pederobba. || Per il sindaco di Crocetta del Montello serve ben altro a giustificare il mega progetto di un bacino di laminazione sulle Grave di Ciano, nell’alveo del Piave, 35 milioni di metri cubi distribuiti su 555 ettari, che prevede la costruzione di oltre 13 km di muri di contenimento.E così dopo il ricorso presentato nella primavera del 2021 contro la delibera regionale 302 che avviava la gara per la progettazione fino alla cantierabilità, eccone un secondo, nei confronti dell’Autorità di Bacino, che non avrebbe previsto – per un’opera così delicata e complessa – una valutazione ambientale strategica.Come avvenuto per il primo ricorso, a mobilitarsi con degli atti ad adiuvandum sono quasi tutti i comuni rivieraschi.Tra i più combattivi c’è Vidor, con motivi molto pratici.Una visione condivisa anche dall’altra parte del fiume a Pederobba, dove il secondo ricorso ad adiuvandum è in corso di valutazione.Per il primo cittadino Marco Turato il rischio delle piene va spalmato lungo tutto il Piave.Una partita legale-giudiziaria ma anche politica, quasi tutti i sindaci ricorrenti sono della Lega, stesso partito che guida la Regione. Nessuno – da queste parti – si nasconde dietro un dito.”Prima viene il territorio”, dicono. – Intervistati MARIANELLA TORMENA (Sindaco di Crocetta del Montello), MARIO BAILO (Sindaco di Vidor), MARCO TURATO (Sindaco di Pederobba) (Servizio di Cristian Arboit)


videoid(dfsF0-LNCcU)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria