20/04/2022 VENEZIA – “Il latte dei sogni” è il titolo della Mostra che ci sviluppa tra i Giardini e l’Arsenale. 90 padiglioni, 213 artisti, di cui 191 donne. La direttrice Cecilia Almani ci guida dentro i segreti di questa mostra tanto attesa. || Non nasconde la sua personale emozione, la direttrice Cecilia Alemani, nel vedere la 59 Esposizione Internazionale d’arte “il Latte dei sogni”, a lungo progettata finalmente realtà.90 padiglioni, tra i Giardini e l’Arsenale e i luoghi più rappresentativi della città, 213 artisti di cui ben 191 donne, 58 nazioni rappresentate, e un pensiero forte rivolto all’Ucraina, per la quale la Biennale ha dedicato, oltre al padiglione ufficiale, anche piazza Ucraina, nella location centrale dei Giardini. Il padiglione russo, invece, è chiuso, non per scelta della Biennale per decisione degli stessi artisti che vi hanno rinunciato.      “Il latte dei sogni” è il titolo della Mostra che ci sviluppa tra i Giardini e l’Arsenale. 90 padiglioni, 213 artisti, di cui 191 donne. La direttrice Cecilia Almani ci guida dentro i segreti di questa mostra tanto attesa.«La mostra Il latte dei sogni prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) – spiega Cecilia Alemani – in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. L’esposizione Il latte dei sogni sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano.La mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. Da questi dialoghi sono emerse con insistenza molte domande che evocano non solo questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata, ma riassumono anche molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità ne – Intervistati CECILIA ALEMANI (DIRETTRICE 59 ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE BIENNALE) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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