19/04/2022 TREVISO – Gli aumenti di luce e gas mettono a rischio la tenuta delle scuole paritarie del Veneto escluse, come nel resto d’Italia, dai fondi del Pnrr. L’allarme della Fism: ”servono risorse straordinarie” || E’ uno sfogo duro quello del presidente della Fism Veneto Stefano Cecchin che denuncia l’esclusione dal PNRR di nidi e materne paritarie. Fondi che servirebbero a queste realtà per realizzare quei lavori che oggi, alla luce dei rincari, devono rimanere in un cassetto. In questo momento infatti la volontà delle scuole paritarie è di non mettere mano alle rette e così, a fronte degli aumenti, si sta attingendo al patrimonio accumulato necessario per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.A parlare sono i numeri: per quanto riguarda l’energia elettrica i rincari si aggirano intorno al 130-140%, per il gas gli aumenti si fermano, si fa per dire, ad un 90-100% in più che per una scuola con tre sezioni si traduce in spese in più per queste due voci che vanno dai 5 ai 10 mila euro, con punte nell’alta veronese, alto vicentino, bellunese e pedemontana trevigiana. “Non si possono lasciare i bimbi al freddo in inverno o al caldo in estate, e nemmeno spegnere le luci o il gas per preparare il pranzo, dunque, aggiunge Cecchin, se gli aumenti continueranno sono necessari risorse straordinarie da parrte dello stato” – Intervistati STEFANO CECCHIN (Presidente Fism Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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