12/04/2022 PIEVE DI SOLIGO – Ieri l’interrogatorio del 36enne marocchino, ma tanti sono ancora i dubbi attorno alla mattanza di Adriano Armelin. Si allunga l’ombra di un complice, mentre il Comune prepara la grande fiaccolata in memoria dell’anziano. “Sarà un momento aperto a tutti, anche alla comunità marocchina”, dice il sindaco. || Tra amici e conoscenti è più di una ipotesi, quella che nella mattanza di Adriano Armelin ci siano uno o più complici, qualcuno che – a vario titolo – possa aver aiutato Mohamed Boumarouan, il 36enne marocchino attualmente in carcere per tentata rapina e omicidio preterintenzionale.Se gli inquirenti – sulla base degli elementi finora raccolti – anche dai Ris – negano il coinvolgimento di terzi almeno sulla scena del crimine in via Schiratti, altrettanto non si può dire di eventuali suggeritori o aiutanti esterni.Lo stesso Boumarouan al pm ha raccontato di essersi allontanato dalla casa dell’anziano dopo l’alterco e dopo averlo legato, per poi ritornare in un secondo momento al fine di sincerarsi delle sue condizioni.Cos’è successo in quel lasso di tempo? Qualche persona vicina a Boumaroun potrebbe avergli suggerito di verificare di persona quanto successo? Ma soprattutto, perchè il 36enne ha trovato il tempo e la lucidità di cambiarsi le scarpe? Un particolare che per molti non è un dettaglio, anche perchè il marocchino era pesantemente alterato dal rum.Quesiti aperti, sui quali si concentra l’attività di polizia giudiziario, sentendo anche la cerchia di amici del 36enne con cui si frequentava al parco del Centro Balbi.Ma un conto è l’indagine, un altro il sentimento della popolazione con il Comune che sta organizzando una grande fiaccolata in memoria di Armelin. – Intervistati STEFANO SOLDAN (Sindaco di Pieve di Soligo) (Servizio di Cristian Arboit)


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