11/04/2022 PIEVE DI SOLIGO – Ha raccontato al pm la sua versione dei fatti il 36enne marocchino accusato dell’omicidio del pensionato di Pieve Adriano Armelin. Ascoltato in carcere, ha negato di aver voluto rapinare l’anziano, spiegando di avergli solo dato una spinta. || Ha parzialmente ammesso le proprie responsabilità, il 36enne Mohamed Boumarouan, in carcere con l’accusa di tentata rapina e omicidio preterintenzionale dopo la morte dell’83enne di Pieve di Soligo Adriano Armelin. Assistito dal suo difensore, l’avvocato fiorentino Filippo Viggiano, Boumarouan è stato ascoltato nel pomeriggio a Santa Bona dal pubblico ministero Giulio Caprarola a cui ha reso la sua versione dei drammatici fatti della sera del 25 marzo in via Schiratti, negando con determinazione di essersi presentato alla porta del pensionato per compiere una rapina. Ha chiesto dei soldi, il 36enne: l’anziano si sarebbe a quel punto alterato, insistendo perché se ne andasse e cadendo a terra battendo la testa. Arrabbiato, sarebbe stato spinto una seconda volta da Mohamed, cadendo nuovamente e battendo questa volta il volto. A quel punto il 36enne lo avrebbe legato mani e piedi e se ne sarebbe andato, salvo poi tornare sui suoi passi pentito, così ha raccontato, per prestargli soccorso, facendo in tempo solamente a liberargli le mani prima che arrivasse a casa il figlio. Per ora nessuna richiesta di scarcerazione, conclude il legale. – Intervistati AVV. FILIPPO VIGGIANO – DIFENSORE MOHAMED BOUMAROUAN (Al telefono) (Servizio di Lina Paronetto)


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