05/04/2022 PIEVE DI SOLIGO – L’ultimo saluto ad Adriano Armelin, l’83enne ucciso a Pieve di Soligo dieci giorni fa. “Era il padre di tutti”, lo ricordano amici e conoscenti, che ora chiedono giustizia.Un riferimento all’incapacità di perdonare è stato fatto da don Giuseppe Nadal con la parabola del figliol prodigo. || Prima di tutto un padre, buono, disponibile e sempre pronto ad aiutare.Così – nel giorno dell’addio – viene ricordato Adriano Armelin, l’uomo ucciso la sera del 25 marzo scorso da Mohamed Boumarouan, il 36enne marocchino, che si è presentato alla sua porta, ora in carcere per tentata rapina aggravata e omicidio preterintenzionale.Quella figura del padre che è stata ricordata anche da don Giuseppe Nadal con la parabola del figliol prodigo, dove l’incapacità di perdonare è una delle chiavi di lettura.Una morte barbara – ha detto ancora don Giuseppe Nadal, di fronte a una comunità ancora sgomenta e che chiede giustizia, prima umana che divina.Oltre 500 i presenti, ad abbracciare i figli Marco e Andrea. Tra loro il sindaco di Pieve Stefano Soldan – che ha proclamato il lutto cittadino – i colleghi dei paesi limitrofi, il Prefetto Sidoti, il Comandante provinciale dei Carabinieri Magro, il presidente del Veneto Luca Zaia. (Servizio di Cristian Arboit)
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