05/04/2022 OCCHIOBELLO – Anche gli specialisti del Ris a Occhiobello, dove il Po ha restituito un borsone con all’interno i resti mutilati probabilmente di una donna. E il pensiero va a due vittime di omicidio di cui non si è mai ritrovato il corpo: le padovane Isabella Noventa e Samira El Attar. || Non un cadavere affiorato dalle acque, ma un corpo decapitato e mutilato, in avanzato stato di decomposizione, chiuso in un borsone fatto riemergere dall’eccezionale secca del Po, causata dalla siccità. I resti recuperati ieri pomeriggio lungo il fiume a Occhiobello all’altezza del Parco della Rotta e di via Malcantone, a Santa Maria Maddalena, non sono dunque riconducibili alla vittima di un incidente o di un gesto estremo, ma sono quelli di una persona uccisa e fatta a pezzi, tanto che la Procura di Rovigo ha aperto sul caso un fascicolo per omicidio, a carico al momento di ignoti. Nella zona polesana non sono segnalate donne scomparse, mentre vengono alla mente due padovane uccise e mai ritrovate. Ma se il delitto di Isabella Noventa, la 55enne sparita da Noventa Padovana nel gennaio del 2016, appare troppo datato per riguardare il macabro ritrovamento, più plausibile, anche se gli inquirenti sono scettici, potrebbe essere il collegamento con l’omicidio di Samira El Attar, la mamma di 43 anni di Stanghella di cui non si hanno più notizie dall’ottobre 2019, e per la cui morte è già stato condannato all’ergastolo il marito. A notare la sacca con all’interno i resti nudi, un operaio alle prese con delle manutenzioni, insospettito in particolare dall’odore, che ha subito dato l’allarme. Le indagini dei carabinieri di Rovigo procedono in tutte le direzioni, come ha confermato il procuratore capo Sabrina Duò. Per ora è stata eseguita solamente una prima ispezione cadaverica. Occorreranno una serie di accertamenti tecnici sul corpo per avere a disposizione ulteriori elementi in base ai quali orientarsi. Di certezze ce ne sono poche al momento: che si tratti di un delitto e che chi ha fatto a pezzi la sua vittima la volesse rendere irriconoscibile e soprattutto ne volesse far sparire per sempre il corpo. Che il Po, invece, ha restituito. (Servizio di Lina Paronetto)


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