04/04/2022 MOGLIANO VENETO – Dopo 24 ore concitate, svolta nel caso del 56enne italo-ucraino di Mogliano Veneto trattenuto a Leopoli in base alla legge marziale. Sta rientrando a casa con Denny Castiglione, volontario moglianese della onlus Mediterranea. “Mi sento libero”, dice. || La gioia è incontenibile, la fine di una odissea iniziata il 19 febbraio quando Volodomir Znameroskyy, 56enne con doppia cittadinanza italiana e ucraina residente in Veneto da 30 anni, rientra in Ucraina per partecipare ai funerali del padre a Kiev.La cerimonia si svolge il 22, due giorni dopo, il 24, la prima bomba sulla capitale fa piombare il Paese nell’orrore.L’uomo prende così una macchina a noleggio, direzione Leopoli, a quasi 600 km di distanza. Il paesaggio è lunare, il serpentone delle auto in fuga dalle bombe impressionante.Il viaggio non è facile, le settimane passano, Volodimyr nel frattempo aiuta l’onlus Mediterranea di cui fa parte come volontario. Lavora sul campo come interprete, consegna aiuti umanitari.Al momento del rientro con la carovana dell’associazione, però, le autorità del Paese lo bloccano, vogliono mandarlo al fronte perchè ancora cittadino ucraino.Ma Volodomyr ha la doppia cittadinanza, è anche italiano e si sente tale. Vive in via Magenta a Mogliano da anni, ha due figli piccoli e una moglie che lo aspettano.A supportarlo in ogni fase il volontario moglianese Denny Castiglione, che in macchina con lui esulta dopo ore concitate.Ora Volodomir – dopo un mese e mezzo – ha un solo pensiero: riabbracciare i suoi cari. – Intervistati DENNY CASTIGLIONE (Volontario Mediterranea Onlus), VOLODYMYR ZNAMEROSKYY (Servizio di Cristian Arboit)


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