28/03/2022 MESTRE – In Veneto arrivano sempre meno immigrati economici. La maggioranza degli ingressi riguarda spesso ricongiungimenti familiari. Cgil Cisl e Uil chiedono un rafforzamento della politica d’integrazione anche alla luce dell’accoglienza profughi dall’Ucraina. || In Veneto risiedono quasi 510mila stranieri: più del 10% dell’intera popolazione regionale. Uno su quattro è romeno. Altre nazionalità particolarmente rappresentate sono Marocco, Cina, Albania e Moldavia. Una comunità eterogenea che rappresenta una componente fondamentale in una Regione in cui tra gli italiani si contano più decessi che nascite ed è negativo persino il saldo migratorio. Ma soprattutto il dato interessante è che l’immigrazione di stranieri in Veneto è molto cambiata rispetto a vent’anni fa. Le nuove esigenze, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, sono quelle di garantire uno sviluppo armonico del tessuto sociale ed economico veneto rafforzando i percorsi di inclusione ed integrazione. Certo l’arrivo di profughi per la guerra in Ucraina rappresenta un evento eccezionale, ma ciò non toglie che secondo i sindacati l’approccio ai nuovi residenti debba essere più votato alle politiche sociali. L’abbandono scolastico tra gli stranieri ad esempio è quadruplo rispetto agli italiani. – Intervistati LORENZA CERVELLIN (UIL VENETO), ENRICO DI PASQUALE (FONDAZIONE LEONE MORESSA), SILVANA FANELLI (SEGRETERIA CGIL VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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